[ a cura di Leonardo Franceschini ]
… la società dei consumi basa la sua essenza sull’insoddisfazione permanente, cioè sull’infelicità, dove il desiderio (continuamente instillato) si trasforma in bisogno e diventa un’esigenza compulsiva, una dipendenza. Per questi motivi le tribù post-moderne hanno sempre bisogno di alcuni totem che ne contraddistinguano l’appartenenza. L’idea quindi è mostrare come, nella logica dell’homo consumens, anche alcuni “valori” e/o “stati d’animo” vengano dapprima preconfezionati e in seguito offerti alla vendita come fossero prodotti in un moderno marketplace, con l’obiettivo di realizzare una piena identificazione culturale tra chi vende e chi acquista. O meglio ancora, chi vende sensazioni di disagio e paura lo fa per radunare e controllare meglio il gregge che accorre all’acquisto. E in tutto questo non si tarderà a scorgere un vero e proprio manifesto di intenti politici a noi non molto lontano…